Biografia
Questa passione viscerale per i cavalli credo di averla scoperta quando avevo circa tre quattro anni quando, con i miei genitori e fratelli, durante il periodo estivo trascorrevamo le vacanze nella casa di campagna di uno zio il cui fratello possedeva i cavalli. Come si dice “amore a prima vista”. Alla loro presenza un’eccitazione incontenibile, un emozione pazzesca, un energia infinita, sentivo gli occhi pieni di bellezza e il cuore galoppante di gioia, nel contempo anche timore e rispetto. La sensazione era quella dell’ebrezza, mi si scollegava il cervello ero solo felice nell’esuberanza più assoluta.
A sette anni ebbi il primo vero approccio, In quel momento promisi a me stessa che avrei ricercato ancora e ancora questo meraviglioso stato d’animo insieme a questo stupendo, generoso e severo animale.
Le possibilità econimiche della mia famiglia erano piuttosto limitate per permettermi un’attività cosi costosa come l’equitazione per cui per anni li ho guardati godendoli da lontano, ma sempre con la stessa emozione ed entusiasmo senza mai rinunciare a loro, li avevo sempre in mente.
La dimensione nella quale sono entrata fin dal primo momento in cui ho avuto la possibilità di essere in relazione con i cavalli ha rappresentato il punto di non ritorno, bellezza ed emozione, gioia e felicità, non esistevano i pensieri, vivevo il momento, mi sentivo libera, intensamente inebriata dalla piacevolezza e grata che tutto ciò accadesse a me. Mi sentivo piena, non avevo bisogno di nulla, il profumo della terra e dell’erba, la vista verde dei prati, il bosco e i punti d’ombra, piccoli rigagnoli d’acqua, i suoni della natura, il sole, la pioggia, il vento, sentirsi parte di un tutto nella pace e nella felicità. Era come se subissi una trasformazione, come entrare in un’altra pelle, quella più vera, quella più intima, quella più autentica.

Non sempre mi era possibile poter rituffarmi in quella dimensione di bellezza che avevo scoperto ma facevo i salti mortali per concedermelo, perché l’emozione che provavo era talmente forte che era impossibile rinunciare, sarebbe stato un delitto, sopratutto perché durante la mia adolescenza faticosa, travagliata e impegnativa era l’unico momento in cui veramente mi ritrovavo.
Per anni ho praticato anche sport a livello agonistico, Kayak nel quale conseguivo ottimi risultati, ma quello era il mezzo con cui scaricavo tutta la rabbia che avevo dentro. Bugie, conflitti, le mille insicurezze, la confusione continua, i non riconoscimenti, le aspettative degli altri basati su ciò che dovessi essere e non su ciò che desideravo essere, sempre alla ricerca della mia reale identità. Il turbinio di emozioni dalle quali ero pervasa in quel periodo mi investiva e travolgeva, non sapevo come gestirle e spesso fuggivo da me stessa e gli altri in termini emotivi e anche fisici. Mi sono allenata a chiudere i rubinetti delle emozioni con ottimi risultati, e inevitabilmente nel corso degli anni implodevano o esplodevano in malesseri ed eccessi di rabbia. Mi mancava una strada, un percorso, una direzione.
Fin da piccola il mondo della psicologia e psicoterapia mi ha sempre incuriosita e affascinata, ero convinta che potessero essere le risposte alla comprensione degli altri al fine di poterli gestire.
Correva l’anno 2006 anno in cui partecipai ad un week end antropologico dell’associazione Cinemavvenire di Roma, in quella occasione ho cominiciato a lavorare su di me e le mie emozioni. Successivamente decisi di frequentare la scuola di Art-Counselor (art in quanto i mediatori artistici di emozione erano i film), fino al conseguimento con grande orgoglio del diploma discutendo la tesi “Progetto Squadrato”, un lavoro di Art-Counseling aziendale che aveva come obiettivo: Migliorare il benessere delle persone migliora la produttivita.
L’attività di studio per diventare Art-Counselor mi ha permesso di fare un lavoro su me stessa e le mie emozioni, conoscendole e riconoscendole. Mi ha permesso di guardarmi in ambito personale, familiare e professionale e di lavorare su quei nodi interiori da scardinare per poter essere ciò che desideravo profondamente ma che ancora non si era rivelato pienamente. Infatti nonostante la mia iscrizione all’albo non ho mai agito per cominciare ad intraprendere seriamente il lavoro come Art-Counselor.


La vera svolta l’ho avuta quando scelsi di fare un’esperienza di consapevolezza e guarigione vissuta con i cavalli. Nonostante la parola cavalli nel mio caso sia un lascia passare ero estremamente scettica a riguardo, perciò sono andata a conoscere Alexandra Riger e cercare di capire di cosa si trattasse, se davvero potesse offrire un valore aggiunto alla mia vita. Dopo il primo incontro ho deciso di partecipare ai seminari Raidho da lei condotti per la crescita ed evoluzione personale. Finalmente, nel percorso con lei e il suo branco, ho chiarito tutti quegli aspetti che mi permettessero di capire chi volessi essere, quale fosse il mio compito, cosa volessi fare e come.
Le mie competenze di Art-Counselor insieme a quelle di Raidho Trainer ha dato vita al mio progetto Pet Counseling “Cavalli ed Emozioni” chiavi di felicità e successo.